L’illusione olfattiva: quando il naso inganna la mente

Può un odore alterare la percezione di un sapore? La scienza dice di sì. Il cervello elabora gli odori in base a informazioni preesistenti, creando percezioni che a volte sono distorte o addirittura ingannevoli. Questo fenomeno, noto come illusione olfattiva, rivela quanto il nostro sistema sensoriale sia complesso e quanto il contesto influenzi la percezione.
Dalla gastronomia al marketing esperienziale, fino agli eventi multisensoriali, le illusioni olfattive sono oggi un campo di sperimentazione affascinante e ricco di applicazioni.

Il cervello e l’olfatto: un legame più profondo di quanto immaginiamo

L’olfatto è l’unico senso collegato in modo diretto al sistema limbico, l’area del cervello che regola emozioni e memoria. Per questo motivo un profumo può evocare ricordi lontani o suscitare sensazioni intense in modo immediato. Ma questo legame ha anche un rovescio interessante: la mente può essere “ingannata” dagli odori, modificando la percezione della realtà.

Quando un odore è associato a un’immagine o a un contesto preciso, il cervello tende a completare automaticamente l’esperienza, anche se l’informazione sensoriale non è del tutto coerente. È così che nascono le illusioni olfattive — percezioni create dalla mente più che dai sensi.

Esperimenti sorprendenti che rivelano il potere dell’olfatto

Il vino ingannevole

Un celebre esperimento dell’Università di Bordeaux ha dimostrato come l’aspetto visivo possa influenzare la percezione olfattiva. Ai partecipanti è stato servito un vino bianco colorato artificialmente di rosso: la maggior parte ha descritto note tipiche del vino rosso, come frutti di bosco o spezie, nonostante si trattasse di un bianco.
Questo dimostra che vista e olfatto collaborano nella costruzione dell’esperienza sensoriale e che il cervello tende a fidarsi del contesto visivo anche più che del naso.

L’effetto della vaniglia

Un altro studio, condotto dalla Oxford University e pubblicato su Chemical Senses, ha rivelato che diffondere un odore di vaniglia in un ambiente può far percepire un cibo come più dolce, anche senza modificare la quantità di zucchero.
L’odore, dunque, non si limita ad accompagnare un sapore: lo amplifica o lo trasforma. È un vero e proprio “filtraggio emotivo” dell’esperienza gustativa.

Quando la mente completa l’esperienza

Le neuroscienze mostrano che, in assenza di uno stimolo reale, il cervello può “inventare” un odore, basandosi su ricordi o suggestioni. È lo stesso meccanismo che si verifica nella fantosmia — la percezione di profumi inesistenti — ma applicato a esperienze collettive. Basta un suggerimento (“Senti l’aroma di limone nell’aria?”) perché molte persone inizino davvero a percepirlo.

Cosa insegnano le illusioni olfattive agli eventi multisensoriali

Le illusioni olfattive non sono solo curiosità scientifiche: rappresentano uno strumento creativo per il design di eventi esperienziali. In un contesto aziendale o culturale, il profumo può essere usato per orientare l’emozione, evocare un ricordo o potenziare la percezione di un ambiente.

Immagina un evento in cui il profumo precede la visione di un’immagine, oppure in cui un odore contrasta volutamente con ciò che si vede: il risultato è un effetto di sorpresa e coinvolgimento che cattura l’attenzione e stimola la memoria.

Le esperienze olfattive sono, in questo senso, un linguaggio invisibile che può amplificare la narrazione di un brand o trasformare un momento in un ricordo vivido e multisensoriale.

Oltre l’illusione: il potere evocativo dell’olfatto

Comprendere come nascono le illusioni olfattive aiuta a progettare esperienze più profonde e consapevoli. Gli odori non si limitano a “profumare” un ambiente, ma diventano una leva emotiva capace di influenzare la percezione, migliorare il benessere e rafforzare il senso di connessione tra le persone.

Per chi si occupa di eventi, retail o comunicazione sensoriale, padroneggiare il linguaggio dell’olfatto significa creare esperienze autentiche e memorabili, dove scienza ed emozione si incontrano.

Gli studi sulle illusioni sensoriali dimostrano che l’olfatto e il gusto sono profondamente intrecciati, tanto che è possibile modificare la percezione di un sapore semplicemente alterando un odore.

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