DAL CERVELLO ALLE EMOZIONI: PERCHÉ GLI EVENTI MULTISENSORIALI LASCIANO IL SEGNO NELLA MEMORIA
Negli ultimi anni, gli eventi sono diventati sempre più spettacolari, con scenografie immersive, installazioni digitali e coinvolgimento attivo del pubblico. Tuttavia, la maggior parte delle esperienze si basa su stimoli prevalentemente visivi e sonori, trascurando il potenziale degli altri sensi.
Ma cosa accadrebbe se un evento fosse progettato per attivare contemporaneamente più sensi, sfruttando il potere della memoria multisensoriale? Studi neuroscientifici dimostrano che le esperienze che coinvolgono più sensi vengono ricordate più a lungo e con maggiore intensità. Il motivo? Il nostro cervello non memorizza un’informazione in modo lineare, ma la codifica attraverso connessioni sensoriali complesse.
In altre parole, più un’esperienza stimola i sensi, più è probabile che venga conservata nella memoria a lungo termine.
L’illusione dei cinque sensi: il cervello percepisce più di quanto pensiamo
Contrariamente a quanto si crede, i sensi non lavorano in modo separato. La nostra percezione della realtà è il risultato di un’elaborazione multisensoriale costante.
Uno studio condotto dal neuroscienziato Charles Spence dell’Università di Oxford ha dimostrato che ciò che vediamo è influenzato da ciò che annusiamo, ciò che udiamo è condizionato da ciò che tocchiamo, e così via.
Un esempio sorprendente: in un esperimento, ai partecipanti è stato chiesto di assaggiare due bicchieri d’acqua, uno accompagnato da un suono acuto e l’altro da un suono grave. La maggior parte delle persone ha percepito il primo bicchiere come più dolce e il secondo come più amaro, nonostante l’acqua fosse identica.
Cosa significa questo per gli eventi? Se gli stimoli sensoriali vengono coordinati in modo strategico, è possibile influenzare la percezione e l’emozione dei partecipanti, creando esperienze più immersive e memorabili.
Come rendere un evento multisensoriale davvero efficace?
Non basta aggiungere una fragranza d’ambiente o una musica di sottofondo per rendere un evento multisensoriale. L’integrazione dei sensi deve essere studiata con attenzione per creare un’armonia tra stimoli diversi e amplificare il messaggio che si vuole trasmettere.
- Olfatto: il senso più evocativo | L’olfatto è collegato direttamente all’amigdala e all’ippocampo, le aree del cervello responsabili delle emozioni e della memoria. Un odore può evocare un ricordo in meno di un secondo, generando un impatto emotivo immediato.
- Suono: quando l’udito guida l’esperienza | Il suono non è solo un accompagnamento, ma un vero e proprio strumento di coinvolgimento. Secondo il McGurk Effect*, il cervello può essere ingannato a percepire diversamente un suono a seconda di ciò che vede.
- Tatto: la sensazione che cambia la percezione | La sensazione tattile influisce su come percepiamo ciò che ci circonda. Uno studio della Yale University ha dimostrato che chi siede su una sedia rigida tende a essere più intransigente nei giudizi rispetto a chi siede su una poltrona morbida.
- Gusto: il senso che amplifica le emozioni | Il gusto è un alleato formidabile per stimolare emozioni e creare connessioni tra le persone. Il cervello associa immediatamente un sapore a un’esperienza vissuta.
Gli eventi multisensoriali sono il futuro dell’engagement
In un mondo in cui l’attenzione è sempre più difficile da catturare, puntare su esperienze che coinvolgono tutti i sensi è una strategia vincente. Gli eventi multisensoriali non solo catturano l’interesse nel momento presente, ma lasciano un’impronta duratura nella memoria, trasformando ogni esperienza in un ricordo indelebile.
Per scoprire come progettare un evento che coinvolga i sensi in modo strategico, è possibile richiedere una consulenza personalizzata ?mktg@mouillettes-and-co.com
*Il McGurk Effect è un fenomeno percettivo che dimostra come l’udito e la vista interagiscano nella percezione del linguaggio. È stato scoperto nel 1976 dai ricercatori Harry McGurk e John MacDonald, che hanno dimostrato come il cervello possa essere “ingannato” quando l’informazione visiva non corrisponde a quella uditiva.
Come funziona? Se si guarda una persona pronunciare una certa sillaba (ad esempio “ga”) mentre si ascolta un suono diverso (ad esempio “ba”), il cervello può fondere i due stimoli e farci percepire un suono del tutto nuovo, come “da”. In pratica, ciò che vediamo può alterare ciò che sentiamo.
Perché è rilevante? Il McGurk Effect dimostra che il cervello non elabora i sensi separatamente ma li integra per costruire una percezione della realtà. Questo ha implicazioni dirette negli eventi multisensoriali perché indica che combinare stimoli diversi (suoni, immagini, profumi, texture) può influenzare profondamente la percezione e il ricordo di un’esperienza.